SPIEGARE LA RESISTENZA


.."No, non dite di essere scoraggiati, di non volere più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere." (Giacomo Ulivi - partigiano da Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza)


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<>I RAGAZZI E IL PARTIGIANO







lunedì 15 febbraio 2016

















PRIMO DE LAZZARI, nome di battaglia BOCIA, partigiano, giornalista e ricercatore storico, ci ha lasciato oggi . 

PUBBLICHIAMO ALCUNI MESSAGGI DI CORDOGLIO E I RICORDI DI CHI LO HA CONOSCIUTO E APPREZZATO.


PRIMO DE LAZZARI, PARTIGIANO, TESTIMONE DI UMANITA' 

Quando ero bambina Primo, ero lo zio partigiano serio,un po' severo, di cui avevo soggezione, che aggiustava tutto quello che si rompeva, che ci preparava meravigliosi risotti con gli avanzi più misteriosi, che ci portava in spalla in montagna e risolveva qualsiasi problema. La Resistenza era già un racconto importante, che ai miei occhi diventava storia eroica e avventurosa.
Da "grande" Primo è stato colui che mi ha permesso di conoscere la Resistenza, di sentirla raccontare dalle sue stesse parole ed esperienze. Che mi ha trasmesso i suoi valori etici più grandi e indispensabili. Un uomo al servizio della causa, della collettività, della libertà. In prima linea a combattere e successivamente a scrivere e raccontare ai ragazzi giovani la storia. Senza mai mettersi in mostra, senza alcun individualismo. Un giornalista e uno storico. La sua era storia corale, gli eventi, i fatti. Negli ultimi anni dalle sue testimonianze e riflessioni sono nati anche dei video che abbiamo realizzato insieme. Primo De Lazzari, come altri suoi compagni, da anni aveva scelto di raccontare nelle scuole la Resistenza. Aveva la capacità di trovare le parole, il modo giusto per coinvolgere i ragazzi, per far sentire quanto la Resistenza fosse una cosa viva. Quanto la Resistenza avesse fondato le nostre istituzioni, la nostra Costituzione, i pari diritti tra uomini e donne. A chi gli chiedeva, visti i giorni tristi della politica di questi anni e il crescente rigurgito fascista, se ne fosse valsa,la pena, rispondeva serio e pacato che questa lotta di liberazione dal nazifascismo l'avevano fatta perchè avevano scelto, avevano scelto di lottare per conquistare la democrazia, la libertà di espressione, cosa che il fascismo non avrebbe mai permesso. Sarai sempre presente nella mia memoria, nei miei ricordi, nell'orgoglio di nipote,e nella stima, nell'affetto che ho sempre provato per te zio compagno partigiano Bocia Primo De Lazzari.  



OMAGGIO A PRIMO DE LAZZARI DI BRUNO PIANO DEL BALZO





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